Tour teatrale 2000

9-10  febbraio
14  febbraio
15  febbraio
16  febbraio
19  febbraio
21-22  febbraio
28  febbraio
29  febbraio
  4  marzo
  6  marzo
  9  marzo
10  marzo
13  marzo
14  marzo
16  marzo
19  marzo
20  marzo
25  marzo
27  marzo
28  marzo
29  marzo
31  marzo
  2  aprile
  3  aprile
  8  aprile
10-11  aprile
14  aprile
17  aprile
18  aprile
19  aprile
22  aprile
25  aprile
27  aprile
28  aprile
30  aprile

Vai alle date del
TOUR ESTIVO

Cagli (PS)
Perugia
Civitanova Marche (MC)
Fabriano (AN)
Bari
Roma
Napoli
Terni
Carrara (MS)
Firenze
Lumezzane (BS)
Lucca
Mantova
Bergamo
Genova
Trento
Bologna
Firenze
Reggio Emilia
Torino
Vercelli
Carpi (MO)
Bolzano
Conegliano (TV)
Latina
Milano
Genova
Cernobbio (CO)
Padova
Cremona
San Remo (IM)
Cosenza
Palermo
Catania
Marsala (TP)


Teatro Comunale
Teatro Morlacchi
Teatro Rossini
Teatro Gentile
Teatro Team
Teatro Olimpico
Teatro Augusteo
Teatro Verdi
Teatro Verdi
Teatro Verdi
Teatro Odeon
Teatro  del Giglio
Teatro Ariston
Teatro Donizetti
Teatro Carlo Felice
Auditorium Santa Chiara
Teatro Medica
Teatro Verdi
Teatro Romolo Valli
Teatro Alfieri
Teatro Civico
Teatro Comunale
Teatro Nuovo
Teatro Accademia
Teatro Comunale
Teatro Smeraldo
Teatro Carlo Felice
Auditorium di Villa Erba
Teatro Verdi
Teatro Ponchielli
Teatro Ariston
Teatro Rendano
Teatro Massimo
Teatro Metropolitan
Teatro Impero


Tour 2000

Scaletta:

Primo tempo:
Lindbergh
La pianta del tè
Anime salve (De Andrè/Fossati)
La mia giovinezza
Iubilaeum Bolero
Mio fratello che guardi il mondo
Invisibile
La disciplina della terra
Treno di ferro

Secondo tempo:
Angelus
Ho visto Nina volare (De Andrè/Fossati)
La pioggia di marzo (Jobim)
Questi posti davanti al mare
La volpe
Vola
L'amore con l'amore si paga
Una notte in Italia
I treni a vapore

Bis:
La rondine (tradizionale)
La musica che gira intorno
Ragazzo mio (Luigi Tenco)

Bésame mucho (Consuelo Velazquez)
La costruzione di un amore

Il Disertore (Boris Vian)

I Musicisti

Ivano Fossati
(voce, pianoforte, chitarra elettrica)

Beppe Quirici
(contrabbasso e bassi elettrici)

Saverio Porciello
(chitarre)

Andrea Barale
(chitarre)

Pietro Cantarelli
(tastiere)

Martina Marchiori
(violoncello e fisarmonica)

Claudio Fossati
(batteria, percussioni)

 

Scenografia:

Ugo Nespolo

Ivano Fossati
Teatro Morlacchi, Perugia
Prima Nazionale

Fossati ha deciso di "dare (nuova) aria a queste stanze", per dirla con Ventilazione, ma l’ha fatto ricollegandosi al mirabile tour del 1993, immortalato nei live Buontempo e Carte da decifrare. Non ci sono più gli ‘amici musicisti’ dei tour precedenti, a parte Beppe Quirici (bassi elettrici, contrabbasso e produzione) e il figlio Claudio alla batteria. Del tour estivo del 1998, che avevo recensito ‘positivamente con riserva’, limitato dall’assenza totale delle chitarre (non solo quella elettrica), è rimasto l’harmonium. Non solo non fa più parte della squadra Mario Arcari, ma sono stati totalmente eliminati i fiati. La scelta stupisce, soprattutto considerando che, nel recente La disciplina della terra, uno dei ruoli base è affidato proprio alla tromba di Enrico Rava. Se l’unico limite del nuovo disco sta in una certa monotonia di fondo e nel non avere osato abbastanza (tranne Iubilaeum Bolero, capolavoro dell’opera), dal vivo Fossati spazia dal jazz al rock, dall’intimismo pianistico al gusto per l’improvvisazione caro a Keith Jarrett. Torna, finalmente, la chitarra: c’è quella classica, suonata nel 1993 da Armando Corsi e oggi dal talentuoso Francesco Saverio Porciello (già con Finardi e De Andrè) e c’è anche quella elettrica, principale compito di Fabrizio Barale (Yo Yo Mundi). Alle tastiere e programmazioni, Pietro Cantarelli. Lo strumento inusuale del repertorio è un violoncello onnipresente, che caratterizza positivamente le sonorità, come faceva l’arpa celtica di Vincenzo Zitello nel Lindbergh Tour: a suonarlo, la bella e brava Martina Marchiori. Quella di Perugia era la prima nazionale, ma l’affiatamento della band è parso già ottimo, e gli spettatori, assai competenti – da sempre, il pubblico di Fossati è una delle cose per cui vale la pena vivere – hanno salutato l’esordio con entusiasmo. Fossati è partito con Lindbergh, preceduta da una intro pianistica, ma è stato con La pianta del tè ed Anime salve (straordinarie) che il concerto ha avuto veramente inizio. Poi, è arrivato il momento dei nuovi brani: La mia giovinezza (preceduta da un evocativo ‘Elogio dell’Incoscienza’), Iubilaeum Bolero (ribadisco: capolavoro), Invisibile (vicina alla "paura di vivere" del Sommo Fernando Pessoa), La disciplina della terra, Treno di ferro e Angelus, originariamente scritta per Patty Pravo. Nel mezzo, quel delicato ‘Canto della Tolleranza’ chiamato Mio fratello che guardi il mondo, testo che dimostra la differenza abissale tra la "sensibilità al sociale" dei Grandi Artisti e la vena didascalico-politica della canzone ‘impegnata’ degli anni 90. I brani, superiori alla resa su disco, erano ulteriormente rafforzati dalla scenografia di Ugo Nespolo e dai giochi di luce – rosso e blu i colori dominanti. Abbandonato momentaneamente il piano per sedersi su uno sgabello, Fossati ha raccontato un aneddoto riguardante De Andrè, per poi cantare Ho visto Nina volare, canzone più adatta alla timbrica di Fabrizio che a quella di Ivano (a differenza di Anime salve). Questa riproposizione, così come quelle di Questi posti davanti al mare (cantata con De Andrè e De Gregori ne La pianta del tè), Ragazzo mio (Luigi Tenco) e La rondine (duettato su disco con Luvi De Andrè), testimoniano la volontà dell’autore di proseguire – rinnovandola - la migliore tradizione cantautorale. E’ un concerto pieno di tributi, da quello al Jobim de La pioggia di marzo ("I Beatles hanno rivoluzionato l’emisfero Nord, Jobim quello del Sud") a quello alla messicana Consuelo Velazquez, autrice di Bésame mucho, "una delle canzoni più sensuali del mondo". Non sono mancati i classici: Una notte in Italia, I treni a vapore (nata nel 1992 per la voce di Mannoia), La volpe, Vola e La costruzione di un amore, eseguita un po’ frettolosamente. Nessun recupero da Discanto (una delle gemme più brillanti dell’autore) e Macramè. L’amore con l’amore si paga, ispirata da una poesia di Whitman e presente nel recente live della Mannoia, è stata un po’ la Ventilazione del concerto: un brano rabbioso, incalzante. A fine concerto, Fossati ha nuovamente imbracciato la chitarra elettrica ("A volte ritornano...") per eseguire, non senza autoironia, La musica che gira intorno. La chicca finale è stata la cover di Ragazzo mio, che nella versione originale di Tenco aveva un arrangiamento scarno, esilissimo. Fossati gli ha cucito addosso "un vestito tutto nuovo", splendidamente rock: geniale. Due ore e mezzo di musica suonata bene e pensata meglio, da un autore che cambia sempre, senza perdersi mai. Uno dei concerti evento della stagione, così bello da cavare i sensi. Bravo, bravissimo Ivano.
Andrea Scanzi

...

Ivano Fossati
Cagli, 10 febbraio 2000

Sono molte le novità in questo nuovo tour di Ivano: la più importante è certamente il ritorno all' uso delle chitarre, suonate dai bravissimi Saverio Porciello (in passato collaboratore di Finardi) e Andrea Barale (YoYo Mundi). La totale assenza dello strumento, nei tour '96 e '98, se per certi versi si era rivelata qualitativamente remunerativa, non rendeva giustizia a certe canzoni. Altra importante novità è il quasi totale rinnovamento della band: alle tastiere ora siede Pietro Cantarelli, al posto di Stefano Melone e altra assenza importante è quella di Mario Arcari. Nuova entrata la brava Martina Marchiori, al violoncello e organetto. L'esclusione di Arcari è probabilmente dovuta al desiderio di Fossati di proporre una musica meno carica di solismi (egli stesso dosa il suo lavoro al piano, limitando notevolmente gli orpelli), ma più attenta al lavoro d' insieme. Il concerto si apre con uno splendido trittico di capolavori: LINDBERGH, LA PIANTA DEL TE' (più percussiva che in passato) e ANIME SALVE. Un inizio che da solo vale l'intero biglietto. Si prosegue con l' esecuzione di alcuni pezzi dell' ultimo album: LA MIA GIOVINEZZA, IUBILAEUM BOLERO, INVISIBILE, LA DISCIPLINA DELLA TERRA, TRENO DI FERRO e ANGELUS risultano ancora più convincenti che nelle versioni in studio. In mezzo a queste novità trova spazio la "solita", applauditissima MIO FRATELLO CHE GUARDI IL MONDO. Il secondo tempo viaggia altissimo, portato in volo dall' emozione di perle come HO VISTO NINA VOLARE, LA PIOGGIA DI MARZO, VOLA e le bentornate QUESTI POSTI DAVANTI AL MARE e LA VOLPE. Irrinunciabile UNA NOTTE IN ITALIA: come si potrebbe escludere una delle più grandi canzoni della musica "leggera" italiana? Sono due le canzoni scritte per Fiorella Mannoia di cui Ivano si riappropria: L' AMORE CON L' AMORE SI PAGA e I TRENI A VAPORE, sempre più bella ed intensa (soprattutto perchè nuovamente suonata con la chitarra). Con i bis arrivano le grandi sorprese: dopo una bella LA RONDINE, suon si alzi dallo sgabello per andare ad imbracciare (udite udite...) una chitarra!!! LA MUSICA CHE GIRA INTORNO, da troppi anni orfana della sei corde, riacquista uno smalto che da tempo non aveva. Introdotta da uno scherzoso commento di Ivano (<<questa parte di concerto potete chiamarla "a volte ritornano -le chitarre elettriche- nella vita di un uomo>> o se preferite "senilità">>), RAGAZZO MIO di Luigi Tenco, irriconoscibile rispetto all'originale, viene proposta in una versione tiratissima, simile a quella prodotta da Ivano per Loredana Bertè nei primi anni '80. Il concerto si conclude sulle note di BESAME MUCHO (la lunga coda strumentale è da brividi) e di LA COSTRUZIONE DI UN AMORE, l'ultima indimenticabile emozione di un concerto che conferma quello che già si sapeva: in un paese pieno di "artisti" senza arte nè parte, Ivano è uno dei pochi ancora capace di affrontare il suo mestiere (perchè di mestiere si tratta) con serietà e rigore.
(recensione amichevolmente estorta ad Alle. Grazie!)

...

Ivano Fossati
Perugia, Teatro Morlacchi, 14 Febbraio 2000
Prima Nazionale

Primo Tempo:
Intro piano: Lindbergh
La pianta del tè
Anime salve
Intro parlata (Elogio dell'incoscienza): La mia giovinezza
Iubilaeum Bolero
Mio fratello che guardi il mondo
Intro parlata (Elogio di Pessoa): Invisibile
La disciplina della terra
Treno di ferro

Secondo tempo:
Angelus
Ricordo di De Andrè: Ho visto Nina volare
Dedica a Jobim: La pioggia di marzo
Questi posti davanti al mare
La volpe
Vola
Dedica a Whitman ("Oh capitano"): L'amore con l'amore si paga
Una notte in Italia
Presentazione NUOVI musicisti: I treni a vapore

Bis
Recupero di un traditional: La rondine
Momento "A volte ritornano": Fossati imbraccia la chitarra elettrica
La musica che gira intorno
Ragazzo mio (geniale cover rock di un brano di Tenco)

Bis finali
Tributo a Consuelo Velazquez: Bésame mucho
La costruzione di un amore
Finale (base)

Abituati alle geometriche scadenze del mercato, può far davvero piacere seguire un artista che con il suo talento sfugge alle regole promozionali.
Ivano Fossati ha da poco pubblicato La disciplina della terra, il suo nuovo album e ieri a Perugia, al Teatro Morlacchi, ha iniziato la tournée che lo porterà per tre mesi nei teatri d'Italia. L' impegno di tornare sul palco è diventato però per Fossati l'occasione per sperimentare il metodo di una personale ricerca che è una cura per l'inquietudine. Non è un caso che il primo dei suoi interventi parlati sia dedicato alle "intelligenze che hanno scelto di non salire alla ribalta" ricordando così la sua passione per Pessoa
Il tour è certamente l'occasione per ascoltare alcune delle canzoni del nuovo album, come Invisibile e La disciplina della terra, frutti preziosi di quell'ispirazione che ha prodotto alcune delle canzoni più belle della musica italiana. Ma il vero significato di questo concerto sembra essere il desiderio di raccontare un percorso: Fossati ha cambiato formazione e ha ricercato arrangiamenti che possano accompagnare l'ascoltatore in quel vagabondaggio tra le musiche del mondo che lo sta portando a una nuova espressività.
E quindi ci sono i classici del suo repertorio, La pianta del tè, Mio fratello che guarda il mondo, La costruzione di un amore, Una notte in Italia, La musica che gira intorno, momenti di bruciante intensità riletti con una sorta di slittamento progressivo. Ma, per la prima volta dal vivo, Fossati canta le canzoni scritte per alcune delle grandi signore della canzone come Angelus, scritta per Patty Pravo, L' amore con l'amore si paga, per Fiorella Mannoia e Vola (unica già interpretata dal vivo - ndd) per Mia Martini, violando una proverbiale riservatezza. 
Ci sono bellissime storie di donna in questo concerto, come quella della ragazza incontrata durante un viaggio nel sud d'Italia con Fabrizio De André e diventata in "una canzone scritta in quaranta minuti", il simbolo di un tempo immobile in Ho visto Nina volare. O come quella di Consuelo Velasquez, la donna messicana oggi ottantenne, che quarant'anni fa scrisse Besame mucho, inclusa nei bis come simbolo della seduzione e al tempo stesso omaggio a Michel Petrucciani.
La scena creata dal pittore Ugo Nespolo aiuta con le sue suggestioni a seguire il racconto delle note e delle parole: si sente parlare di Walt Whitman, grande padre della poesia contemporanea e di sogni di bambini, si riascolta Ragazzo mio di Luigi Tenco e Il disertore di Boris Vian.
È un vero e proprio saggio di misura e intensità vissuto però con una serenità diversa che fa tornare Fossati anche alle sue radici rock con l'aiuto di Fabrizio Barale, chitarrista degli Yo Yo Mundi ospite del concerto. La band è formata da Beppe Quirici contrabbasso e direttore musicale, Claudio Fossati batteria e percussioni, Pietro Cantarelli tastiere, Francesco Saverio Porcello chitarre, Martina Marchiori violoncello e fisarmonica. Nei concerti di Genova del 16 marzo e di Milano il 10 aprile ci sarà anche Luvi De André. Il tour si concluderà il 30 aprile.
(di Paolo Biamonte - La Repubblica del 15 febbraio 2000)

Tour