News 1999
Ivano Fossati, nuovo
album il 28 gennaio 2000
A quattro anni di distanza dall'uscita di "Macramé", sarà nei
negozi il prossimo 28 gennaio il nuovo album di canzoni di Ivano Fossati dal titolo "Invisibile",
prodotto da Beppe Quirici e con la partecipazione della voce recitante di Mercedes Martini
e Luvi De André. Conterrà undici brani registrati e mixati tra Italia, Inghilterra e
Danimarca.
(20/12/99 - da Rockol)
Il 28 gennaio esce Invisibile, nuovo album di Ivano Fossati, a quattro
anni dal suo ultimo Macramè. L'album, prodotto da Beppe Quirici (bassista della band del
cantautore e già collaboratore di Ornella Vanoni), è composto da dieci canzoni a cui
partecipano anche la figlia di De Andrè, Luvi, il cantautore brasiliano Ivan Lins e
Mercedes Martini.
(20/12/99 - da KWmusic)
Nuovo disco di
Fossati posticipato a gennaio 2000
L'uscita del nuovo disco di Ivano Fossati è stata posticipata a
gennaio. Sembra confermato, invece, l'inizio del tour per febbraio.
(9/11/99)
Nuovo Film di Carlo
Mazzacurati, nuova colonna sonora affidata a Fossati
Dovrebbe essere pronto nel 2000 il nuovo film di Carlo Mazzacurati,
intitolato "La lingua del santo" (con Antonio Albanese e Fabrizio Bentivoglio).
La colonna sonora è stata nuovamente affidata ad Ivano Fossati, che aveva già
composto le musiche degli ultimi due film del regista: "Il toro" ('94) e
"L'estate di Davide" (film-tv '98).
(5/11/99)
Tour 2000
E' previsto per la metà di febbraio 2000 l'inizio del nuovo tour di Ivano Fossati. Le
date sono ancora da definire. Le uniche date di cui si abbia notizia:
Vercelli - Teatro Civico - 29 marzo
Carpi - Teatro Comunale - 31 marzo (http://www.comune.carpi.modena.it/Eventi/Teatro/Teatro_Comunale/Non_solo_teatro/)
(29/10/99 - grazie ad Andrea, Elisabetta e a Franco)
Quasi pronto
il nuovo disco di Fossati
"La Repubblica" dà spazio a Ivano Fossati, a Catania con lo spettacolo
sperimentale che lo vede accanto all'attrice Elisabetta Pozzi. Il cantautore spiega il suo
momentaneo «bisogno di fuggire dalle canzoni» ma rassicura i suoi fans parlando del
prossimo disco: «I brani ormai sono quasi pronti: siamo ai ceselli finali. Il mio
prossimo disco uscirà ad ottobre: per ora posso anticipare che avrà un preciso filo
conduttore, diciamo intorno al problema di aver perso la visibilità delle cose che
realmente contano nella vita". Fossati lavorerà di nuovo con Carlo Mazzacurati
(autore de "Il toro") per realizzare la colonna sonora del prossimo film del
regista. Ed è molto probabile che l'esperimento portato a Fano e Catania venga
documentato con un disco».
(9 Agosto 1999 - da
RockOnLine)
Ricevo e
volentieri pubblico:
25 settembre 1999 -
Incanto
a due voci
La musica e le sue emozioni non hanno
niente a che vedere con le leggi dei numeri; in matematica, il "tutto" e
la somma delle parti. Laltra sera a Modena dividevano lo stesso palco Fiorella
Mannoia e Francesco De Gregori, ma quello a cui hanno assistito i 30mila spettatori
presenti non e stato un semplice incontro artistico, un puro accostarsi di voci.
Testimone una vivida luna piena, su quel palco e nato qualcosa di nuovo che ha
attraversato le coscienze, i cuori e le schiene di tutti i presenti. Cera
nellaria il senso dellevento: come se Fiorella e Francesco si stessero
incontrando dopo essersi cercati per una vita; come se ognuno aspettasse da tempo la voce
dellaltro per portare la propria ancora piu in alto, e per dare fiato insieme
ad una sensibilita comune, ad un mondo visto dalla stessa angolazione, ad una
realta vissuta rifuggendo dalle verita immediate, scavando nei risvolti di
cose e persone. Da questo punto di vista, gia da anni Fiorella e Francesco cantano
la stessa poesia.
Il concerto si apre con le rispettive esibizioni "a solo". Prima
De Gregori, poi la Mannoia; e mentre Fiorella racconta le sue storie, Francesco fa il giro
del palco e si siede ad ascoltarla. Si siede per terra; da amico, da ammiratore. E
poi il momento dellincontro. Nel dividere il palco ci guadagnano entrambi. A lui,
nella sua parte di esibizione misurato e vagamente distante come di consueto,
lintervento sulla scena di Fiorella regala grazia, leggerezza e solarita:
e un De Gregori inedito quello che sorride, si lascia andare, scherza con il
pubblico e con la sua compagna di scena e si presta anche ad interpretare a due voci I
treni a vapore, successo di Fiorella scritto dal collega Fossati,
e Il pescatore, in omaggio a Fabrizio De Andre. Alla voce di lei, il misurarsi su un
terreno meno consolidato rispetto al proprio repertorio, il poter fare propri brani
cercati, voluti, e soprattutto amati per una vita, dona una potenza ed
unintensita che levano il respiro.
La scaletta attinge alla parte piu ritmica e coinvolgente del
repertorio di De Gregori. Arrivano cosi Titanic, Ninetto e la colonia, Bufalo Bill,
Luccisione di Babbo Natale, Sotto le stelle del Messico. Ma il pubblico aspetta
anche le pagine storiche e piu struggenti, ed accoglie cosi con un forte
applauso Generale e poi La donna cannone, forse il brano piu amato di Francesco, che
lui decide di consacrare al talento di Fiorella cedendole del tutto il palco.
Le due voci, cosi diverse eppure mai come laltra sera parte di
uno stesso canto, si completano alla perfezione, e lemozione ormai avvolge tutti: i
due sul palco -i cui occhi brillano per lorgoglio di unamicizia che va ben
oltre il rapporto professionale,- ed il pubblico, che da questa realta uscira
completamente conquistato.
Dopo tre ore di spettacolo e due bis, Fiorella e Francesco salutano e
abbandonano il palco abbracciati. Forse sono anche loro parte dei 30mila per i quali
sara difficile dimenticare.
(grazie "MAPI"!)
Camilleri e
Nyman in coppia per Catania, il 4 agosto Ivano Fossati con Elisabetta Pozzi
Da domenica l'estate di spettacoli
ROMA - "La continuità non mi interessa, l'intuizione fondamentale del festival
"Suoni di Versi" di Catania è l'abbinamento Andrea Camilleri e Michael Nyman, i
nuovi direttori artistici". Così Franco Battiato ha "passato le consegne"
allo scrittore siciliano e al musicista inglese, ieri mattina a Roma alla presentazione
della rassegna, poche ore prima di salire in scena a Trinità dei Monti per il prologo
della sua nuova opera "Babilonia". "Sono sicuro che la continuità con le
precedenti edizioni non manca", ha replicato il compositore inglese Michael Nyman,
famoso per le colonne sonore di "I misteri del giardino di Compton House" e di
"Lezioni di piano". Il festival unisce con un filo conduttore molte sezioni,
dalla musica al teatro, passando per il cinema e la letteratura. "Avevamo pensato a
degli incontri con scrittori intervistati da comici, ma è stato terribilmente difficile
trovarli perché erano già tutti impegnati in tour: e allora abbiamo invitato i politici.
Così Walter Veltroni, Fausto Bertinotti, Antonio Martino incontreranno Gianni Riotta e
Niccolò Ammanniti. E stiamo infoltendo le file, cercando di raggiungere la par
condicio...", ha scherzato Andrea Camilleri. Il sindaco di Catania, Enzo Bianco, ha
sottolineato questa curiosità: "Mi divertirò molto ad ascoltare i miei colleghi
politici
chiacchierare nei chiostri".
Il festival prende il via domenica con la proiezione di "Redes" di Gomez Muriel
e Fred Zinnerman del '34 e "La noche de los mayas" di Chan Urueta del '39.
Ancora cinema il 12: tocca a "Buena vista social club" di Wim Wenders, il 14
"I misteri del giardino di Compton House" di Greenaway. Il 15 scende in campo
Nyman con l'orchestra del teatro Massimo Bellini, in piazza teatro Massimo. Il compositore
torna nella stessa piazza il 16 insieme a Stewart Copeland. Il 22 tocca a Vinicio
Capossela e Kocani Orkestar, il 23 a Francesco De Gregori, il 27 ad Al Jarreau, il 28 ai
Madredeus, il 30 ad Alice e Juri Camisasca. Ad agosto, il 4, arriva Ivano Fossati
con Elisabetta Pozzi, il 5 "La messa della misericordia" con Massimo Nunzi.
(da La Repubblica 8/7/99 - Pietro D'Ottavio)
Premio della Critica
della città di Torino ad Armando Corsi
Venerdì 11 e sabato 12 giugno si è svolto presso Muovitipositivo '99, il
primo premio della critica della città di Torino. I musicisti in gara erano grandi
talenti della musica italiana che hanno accompagnato negli anni artisti di primo piano
come Fossati, De Andrè, Conte, Guccini e tanti altri.
"Gregari in musica" è il titolo della rassegna che ha ospitato Armando
Corsi (il vincitore), Mario Arcari, Giorgio Cordini, Antonio Marangolo, Ares Tavolazzi,
Riccardo Tesi e il giovanissimo Claudio Fossati, classificatosi primo nella serata di
venerdì e secondo per soli tre punti nella gara finale. La giuria era composta da
giornalisti di importanti testate e presieduta da Gabriele De Rienzo de La Repubblica.
"Gregari" usando un termine sportivo (Corsi, oltre alla targa del premio,
ha ricevuto e simpaticamente indossato nella jam-session finale una maglia rosa) ma di
primo livello i musicisti in gara: anche se l'atmosfera non era propriamente quella di una
gara, bensì di un incontro tra colleghi e amici che si sono aiutati vicendevolmente nelle
esibizioni, accolte con molto entusiasmo dal pubblico presente.
(13 giugno 1999)
E' uscito
"L'impazienza" il nuovo lavoro in studio degli Yo Yo Mundi
Ivano Fossati voce e pianoforte in "Il sud e il nord" (testi e
musiche di Fossati) e pianoforte in "Estasi e delirio".
Grande attesa per un grande album, da scoprire piano piano
lasciandosi coinvolgere dall'intelligenza e dalla bravura di questo formidabile gruppo di
Acqui Terme. Cinque amici, cinque musicisti da conoscere e da seguire.
In attesa di poter apprezzare l'energia coinvolgente della loro dimensione dal
vivo, non fatevi scappare "L'impazienza": un passo avanti nella loro ricerca
musicale e poetica. Da non perdere.
(20 maggio 1999)
A giugno
maratona rock allOlimpico di Roma
Sul "Messaggero", Paolo Zaccagnini annuncia in prima pagina liniziativa di
Assomusica e Agis, che «martedì invieranno una lettera a tutti i musicisti italiani con
linvito a partecipare a un maxiconcerto il 15 e 16 giugno alla curva sud dello
Stadio Olimpico, nellintervallo tra i cinque concerti che Renato Zero terrà proprio
lì. Alliniziativa hanno già risposto positivamente una quarantina di artisti.
(...) Negli ambienti dellAssomusica si punta alladesione di almeno un
centinaio di artisti. Tutti hanno accettato di lavorare gratuitamente, per devolvere
lincasso alla Missione Arcobaleno». Ma per ora, non ci sono nomi confermati, anche
se lautore dellarticolo parla soprattutto di Anna Oxa, Gianni Morandi e Ivano
Fossati.
(8 maggio 1999 - da
RockOnLine)
Fossati-Lins, magie
dal vivo
Qualche volta anche l'immaginaria piazza virtuale che è la televisione può
produrre incontri veri, aristicamente significativi, può addirittura essere il pretesto
necessario perché questi incontri avvengano. È successo ieri sera a
"Taratata", il programma condotto da Enrico Silvestrin che della totale e
autentica dimensione dal vivo ha fatto una professione di fede assoluta, e dove in questi
mesi abbiamo visto il meglio della musica italiana e straniera nella sua epressione
concertistica. Protagonista, ieri sera, Ivano Fossati, che ha già dimostrato non più di
un paio di mesi fa di poter reggere con la sua raffinata canzone anche la vorace e poco
attenta platea sanremese, il quale ha voluto al suo fianco il gruppo Yo Yo Mundi e ha
scelto come partner d'eccezione il cantautore brasiliano Ivan Lins, da noi non molto
conosciuto, ma che nel suo paese è considerato appunto una specie di Ivano Fossati,
colto, sofisticato, per nulla commerciale. Ivan Lins nel nostro paese non ha, purtroppo,
un mercato sufficiente a giustificare un tour esclusivamente a suo nome, ed è arrivato in
Italia dal Brasile solo per poter partecipare alla trasmissione. Grazie alle
affinità che ci sono tra i due musicisti, è scattata una di quelle intese che rendono
preziosa la musica, hanno duettato su un pezzo di Lins, che poi ha cantato da solo la sua
"Lua Soberana" facendoci capire quanto poco sappiamo dell'immenso continente
musicale che è il Brasile. Fossati, dal suo canto, va sempre di più definendosi come un
prodotto altro, una versione intellettuale e controcorrente di quella che è oggi in
Italia la canzone, compresa quella d'autore. Un mondo di ricercatezze musicali e di
squisita e letteraria espressione, che però quando arriva al suo massimo può produrre
veri capolavori di musica popolare, come per "Una notte in Italia" che abbiamo
avuto l'occasione di ascoltare ieri sera, e che rimane l'esempio assolutamente mirabile di
quello che può essere una canzone, diretta, comprensibile, ma anche profonda e
suggestiva.
(Gino Castaldo - da La Repubblica del 1/5/99)
Lunedì 26 aprile
presso il Teatro Regio di Torino, Ornella Vanoni si è esibita in un concerto il cui
ricavato è stato devoluto alla Croce Rossa Italiana. Tra i brani che l'interprete ha
eseguito: "Buontempo" di Ivano Fossati (inclusa nel suo ultimo
lavoro in studio "Argilla"). Inoltre, dopo molti anni, ha riproposto la sua
versione di "La costruzione di un amore" acustica, voce e
pianoforte.
(27 Aprile 1999)
A proposito del
concerto del I maggio a Roma, Piero Chiambretti, ancora una volta direttore artistico
della manifestazione musicale, ha dichiarato: "A parte due interventi doverosi (il
concerto è dedicato alla pace e alla solidarietà, col cuore al Kosovo), il grosso del
lavoro lo faremo per i collegamenti tv. L'elemento che lega piazza e video sono i filmati
dei grandi cantautori italiani che hanno partecipato al primo maggio: Francesco Guccini,
Pino Daniele, Franco Battiato, Jovanotti, Ivano Fossati. E un duetto
toccante tra Fabrizio De André e Roberto Murolo. È un'idea per i dieci anni della
manifestazione"».
(da Il Corriere della Sera del 24 Aprile 1999)
Esce in questi giorni
il nuovo album degli Yo Yo Mundi "L'impazienza" che presenta una piacevole
sorpresa. Scrive così Roberto Caselli su JAM: "L'album ospita Ivano Fossati
che ha scritto appositamente per gli Yo Yo Mundi "Il Sud e Il Nord",
alla quale presta anche la propria voce in duetto con il cantante Paolo Archetti Maestri.
E' un brano molto "alla Fossati", la cosa migliore del disco, che descrive con
efficacia ed un pizzico di poesia il disorientamento dell'uomo moderno. ... Una menzione
particolare merita il rock festoso, ma gravido di domande importanti di "Estasi o
Delirio" (c'e' Fossati al piano)...".
L'album, prodotto da Beppe Quirici, si aggiunge alla carriera di questo gruppo di
Acqui Terme che da una decina d'anni propone un interessante miscuglio fra rock, folk e
musica cantautorale. (Noys/Sony).
(da JAM - Aprile 1999)
Lunedì 5 aprile al
Palazzo delle Feste di Bardonecchia (To) salirà sul palco un quintetto d'eccezione.
Ivano Fossati, accompagnato da Mario Arcari
(oboe, sax e flauti), Claudio Fossati (Batteria e percussioni),
Roy Paci (trombettista "rubato" per l'occasione ai Mau Mau) darà vita
ad una serata in cui la musica e soprattutto le parole prenderanno forma in "scambi
pressochè telepatici in tempo reale" grazie anche alla co-protagonista della serata:
l'attrice teatrale Elisabetta Pozzi (voce recitante).
Letture e canzoni, classici e non della letteratura italiana, musica,
improvvisazione e soprattutto grandi emozioni.
Un progetto speciale che fu sperimentato al Salone della Musica di Torino lo scorso
10 ottobre.
(Prenotazioni allo 0122/99032 - orario: 9.00-12.00 / 15.00-18.00).
Nel nuovo tour,
Fiorella Mannoia propone molte canzoni di Ivano Fossati.
I classici: "Oh che sarà" (che apre il concerto),
"Passalento" (presente anche sul doppio live), "Le
notti di maggio", "I treni a vapore", "Piccola
serenata diurna" (la cui prima strofa è cantata in cubano - con le parole
dell'autore Silvio Rodriguez) e la nuovissima "L'amore con l'amore si paga".
Inoltre vengono eseguite - ineditamente per Fiorella Mannoia - "La
musica che gira intorno" e "Lindbergh",
quest'ultima dedicata a Fabrizio De André ("...un uomo che volava alto"). Tra i
brani "storici" a firma di Fossati è stato escluso solo "Lunaspina".
Ecco uno scorcio di intervista pubblicata sul Secolo XIX del 18/3:
E il suo amico Ivano Fossati...al Festival?
"Ha fatto bene. Quella sera in cui ha cantato all'Ariston, ero in un
ristorante, dopo aver provato il mio spettacolo. Quando Ivano ha cominciato a cantare, il
brusìo in sala è cessato per incanto. Mi ha fatto molto piacere"
E il suo brano contro il razzismo?
"Cantare "Mio fratello che guardi il mondo" è stato un messaggio
importante. Naturalmente, a qualcuno non è piaciuto per motivi poliitici. Quella di Ivano
è stata una scelta coraggiosa , perdipiù fatta da un palcoscenico, come l'Ariston, che
non è abituato a questo tipo di riflessioni".
(27 marzo 1999 - grazie Alex)
FOSSATI: SANREMO E
RITORNO
Intervista al cantautore che replica ai rimproveri di Venditti sulla sua
partecipazione alla kermesse dell'Ariston. "Non mi pento di questa esperienza e non
temo più le telecamere".
L'ARTISTA GENOVESE HA REGISTRATO A BOLOGNA UN SUO INTERVENTO NEL PROGRAMMA
MUSICALE "TARATATA' ".
Bologna. Nuovo disco "fra Ottobre e la fine dell'anno". Un rapporto "più
sereno" con la TV. "Concerti - blitz" in veste di jazzista. E valutazioni
agrodolci su Sanremo. "In gara non andrò, ma vedrete che se l'anno prossimo
confermeranno i superospiti, ci saranno solo posti in piedi.
Ivano Fossati volta pagina: "Fa piacere che "Una notte in Italia", scritta
nell'86, grazie al festival sia stata ascoltata da 12 milioni di persone. Scrivo canzoni,
sperando di poter interessare la gente. A Sanremo è successo".
L'occasione per incontrare Fossati è la registrazione di "Taratatà", il
programma di musica d'autore che riprenderà a metà marzo su Raiuno, il venerdì in
seconda serata. Per l'occasione darà vita a una serata memorabile: la sue canzoni si
uniranno alla musica del brasiliano Ivan Lins e alle note sperimentali degli italiani Yo
Yo Mundi per tremila fortunati del Paladozza.
Il cantautore riflette: "Dopo il Festival, il mio rapporto con il piccolo
schermo è; migliorato. Se posso esser me stesso, la Tv non mi sembra più pericolosa.
Sono schivo, ma non ho complessi di superiorità. Al contrario, mi sento inadeguato: come
ospite brillante ai lustrini e alle paillette, ai playback promozionale e alle ospitate
per lanciare il nuovo album. Prima del disco pochi concerti: farò qualcosa con Elisabetta
Pozzi e una band di jazzisti.
Fossati replica: "Quella di Venditti è una riflessione garbata, che rispetto. Io,
però, ho una visione meno politica delle cose. Mi sento un musicista e quando trovo le
occasioni ottimali, apro il pianoforte e suono. Per la verità sono un po' stanco di
questo peso da "mestiere da cantautore".
Rigoroso nelle scelte, oltrechè schivo, Fossati confessa di essere rimasto "davvero
sorpreso dal cambiamento nel rapporto con la gente, dopo la partecipazione a Sanremo. Sono
abituato a una certa popolarità, ma dopo il Festival, si è quintuplicata. Mi ha
spiazzato ma ho scoperto che è un fattore positivo: più occasioni per parlare di musica.
Fossati non traduce il giudizio positivo sul "suo" Sanremo '99 in una
disponibilità a partecipare a quello del Duemila. "Ho letto del progetto del
festival dei cantautori, del giubileo della musica d'autore e non mi sento coinvolto. Non
ho un carattere competitivo. Credo che la musica sia il terreno meno adatto per far gare.
Le gare fra le canzoni, anche quelle più "leggere" sono qualcosa di innaturale.
Non ho mai compreso la smania degli uomini di competere fra loro.
(Lorenzo Fiamingo, IL SECOLO XIX, Venerdì 12 Marzo 1999)
Patty Pravo, il tour
parte da Torino
Patty Pravo inizierà il tour, che la porterà nei teatri di molte città italiane, il 13
marzo da Torino al teatro Colosseo. La cantante annuncia di aver inserito nel repertorio
brani che non aveva mai cantato in concerto, tra i quali: "Vola" di
Ivano Fossati.
(3 marzo 1999)
Intervista a
Ivano Fossati
da RockOnLine 28/2/99
Due canzoni suonate dal vivo sul palco del Festival di
Sanremo: un Fossati inedito, quello visto in televisione, mentre due tra i suoi brani più
conosciuti - "Una notte in Italia" e "Mio fratello che guardi il
mondo" - arricchivano la serata sanremese del contributo della grande canzone
dautore. Sono diversi anni che Fossati tenta di trovare, nellambito della
forma canzone, una nuova strada che gli permetta di incorporare al suo interno elementi
più strettamente musicali. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente per farci raccontare
lesperienza sanremese e per saperne di più proprio su questo cambio di rotta che
promette di condurlo verso formule espressive inedite. Cominciamo parlando
della tua esibizione al Festival di Sanremo: una esperienza rivoluzionaria, per te... Sì,
è vero. Sono stato molto contento per la mia mancanza di timori. Quello del Teatro
Ariston è un palcoscenico speciale, bisogna provarlo per capire. È un palco capace di
mettere su una gamba sola anche artisti che hanno anni e anni di concerti alle spalle.
Invece, una volta lì, mi sono ritrovato in possesso di una tranquillità inattesa.
Vuoi dirmi che ti emozioni di più suonando allAriston per il Premio Tenco che per
il Festival di Sanremo? Be, non ho detto questo... la questione è unaltra.
Sto cominciando a dare alle cose una misura reale: non ho più paure relative alla musica,
ma magari sono elementi extramusicali a preoccuparmi. Per quanto riguarda il rapporto con
la musica, tutto diventa meraviglioso quando inizi a suonare con leggerezza e
serenità. A cosa ti riferisci quando parli di elementi extramusicali'?
Allemozionalità, ad esempio, che può vanificare il tuo rapporto espressivo con la
musica, può metterti in condizione di non realizzare il tuo obiettivo. Puoi essere
preparato quanto vuoi, sicuro di te, ma lelemento emozionale rischia di inibire il
progetto che avevi in mente. È strano sentir delle affermazioni del genere da un artista
che sale sul palco ormai da tantissimi anni... Credo che dipenda da quello che dicevamo
prima, da una serenità conquistata che forse mi deriva dallessere diventato più
anziano. Mi permetto un approccio più rilassato alle cose e mi sento in dovere di
tenere dal punto di vista della qualità e dellumanità. Da un
lato, quindi, maggiore serenità, dallaltro unattenzione quasi sacrale alla
performance... Esatto. Quando parlo di leggerezza non intendo dire superficialità. La
preparazione viene comunque prima di tutto: il rapporto con larte è qualcosa che si
affina con il tempo, e ti fa rimanere esigente anzitutto nei confronti di te stesso. La
cosa di cui sono contento è proprio laver abbandonato la paura per recuperare tutte
le forze disponibili e impiegarle nel rapporto con la musica. Per molti versi sento di
avere più energia adesso di qualche anno fa, perché sono riuscito a sottrarre alla paura
delle spinte emotive che prima non sentivo, e le ho trasferite nellattività. La
performance di Sanremo è figlia di questo approccio... Avrei un consiglio da dare a
quanti fanno e faranno il Festival, o dovranno comunque esibirsi su quel palco. Nei giorni
precedenti allesibizione non ho guardato la televisione e non ho letto un giornale,
così quando sono salito sul palco mi sembrava di trovarmi in una situazione normale.
Credo che questo sia il modo migliore di tenere lontane le tensioni, che sono un
sovraccarico indotto, una risultante delle circostanze che alla fine non può non fare
breccia anche nellanimo di chi ha un atteggiamento forte. Hai suonato per il
pubblico del Festival "Mio fratello che guardi il mondo", una canzone che ha
già qualche anno e affronta il tema del confronto e della tolleranza: come vivi in
privato la situazione attuale? La vivo da cittadino europeo cosciente di un serie di
problemi. Comunque non farei un caso di quella canzone, è una riflessione talmente blanda
sulle cose... le canzoni difficilmente lanciano messaggi. Mi sono limitato a fare delle
considerazioni generali, ispirate più dallessere sempre in movimento che dal vivere
arroccato in Liguria. Il mio pensiero si è formato viaggiando. Parlando di musica,
cosa sta cambiando da qualche anno in Ivano Fossati? Sembra che tu viva una crisi nei
confronti della canzone come forma istituzionale... È vero. Sto provando a
dilatare la forma delle canzoni proprio perché, nella loro dimensione attuale, non mi
divertono più. Lintento è quello di trasformare la canzone in un contenitore di
musica, capace di metterne più in evidenza anche unanima strumentale. Non lo faccio
con lambizione o la presunzione di insegnare agli altri come si scrive, ma anzitutto
per continuare a divertirmi. Da questo punto di vista lesibizione sanremese ha
messo in luce un bellequilibrio di forma e contenuti: "Mio fratello che guardi
il mondo" e "Una notte in Italia" erano arricchite da un lavoro sulle
dinamiche degli strumenti che è frutto di un lavoro lungo... mi viene invece in mente una
tua esibizione di un paio di anni fa, sempre qui a Sanremo ma per il Premio Tenco, in cui
i brani erano talmente diluiti da perdere in forza espressiva... È possibile,
daltra parte ogni esibizione dal vivo è un esperimento, ed è un lavoro che
richiede tempo. Quando abbiamo iniziato a lavorare a questo progetto io e gli altri
musicisti stavamo evidentemente cercando qualcosa. Laver suonato per un lungo tour
insieme ci ha permesso di mettere più a fuoco il nostro obiettivo e quindi anche di
condensare in musica il risultato di questa ricerca. Forse è anche per questo che al
Festival abbiamo suonato in modo più coinciso. Come procede il lavoro sul nuovo
materiale? Ho in cantiere due dischi ai quali sto iniziando a lavorare in questi giorni.
Le composizioni che stanno venendo fuori hanno dei temi ben pronunciati. Daltra
parte penso che quando si lavora a composizioni strumentali non si possa tener presente la
lezione offerta dai compositori del 900. Il tuo modo di improvvisare al piano
- mormorando qualcosa mentre suoni - ricorda molto Keith Jarrett. È un punto di
riferimento per il tuo lavoro? Credo che quello di Keith Jarrett sia un nome
imprescindibile per chiunque scelga di esprimersi con il pianoforte, dal migliore al
peggiore - che poi sono io. Credo che la sua sia comunque una grande lezione.
(28 febbraio 1999 -
da RockOnLine)
Fossati, la canzone
d'autore è sbarcata a Sanremo Il cantautore al festival ospite della seconda serata. SANREMO - Prima o poi il miracolo doveva succedere. Ieri sera, per la prima volta, è apparso a Sanremo quel mondo d'autore che il festival repelleva come le nuove fibre sintetiche allontanano i liquidi, e finalmente abbiamo ascoltato una delle più belle canzoni mai scritte in Italia, almeno in tempi moderni: "Una notte in Italia". E quei versi potrebbero essere una magnifica epigrafe al festival: "Questa musica leggera, così leggera che ci fa sognare, è tutta musica leggera, ma come vedi la dobbiamo cantare, la dobbiamo imparare". A portarla è stato Ivano Fossati con una esecuzione da brividi, col suo gruppo e l'orchestra del festival in grande slancio lirico, una canzone tutt'altro che leggera, ovviamente. Questa sì che è una novità, nel senso che Morandi sarà anche il grande eroe popolare del momento, e fa sfracelli di auditel, ma a Sanremo c'è stato più volte in gara. Che sul palco di Sanremo si potesse ascoltare una canzone assolutamente geniale non era affatto scontato. Fossati poi, non ha perso l'occasione di lanciare altri messaggi forti con la seconda canzone "Mio fratello" che guarda il mondo per celebrare "politicamente" la solidarietà verso gli stranieri. |
Con tanto di
citazione da San Paolo, lettera agli ebrei 13.2, mandata in video sulla coda strumentale,
tanto per ricordare ai cattolici quello che dicono le Sacre Scritture: "Non
dimenticate di essere ospitali con gli stranieri, perché alcuni hanno ospitato degli
angeli, senza saperlo". "Gli ascolti?" dice Fossati "non devono
aspettarsi grandi risultati in quel senso".
(Gino Castaldo - da La Repubblica del 25/2/99)
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